Centro Pronta Accoglienza “La Zattera” è attivo dal 1 Luglio 2018 è servizio residenziale finalizzato alla PRIMA E PRONTA accoglienza di minori che, vivendo un’emergenza socio-educativa, necessitano di urgente tutela temporanea nell’attesa della formulazione di un progetto educativo individualizzato.

Il servizio residenziale aperto 24 ore su 24, 365 giorni all’anno, ha accolto 60 minori provenienti da 18 Nazioni: Italia, Bangladesh, Albania, Tunisia, Romania, Serbia, Egitto, Guinea Conacry, Libia, Pakistan, Cina, Francia, Algeria, Gambia, Ghana, Marocco, Senegal.

I motivi dell’emergenza per cui è necessario l’intervento sono: situazioni famigliari disagiate, rintracciati a vagabondare nel territorio di Napoli, provenienti dal Progetto Puntogiò, Tam Tam, dall’Istituto Penitenziario di Nisida, dalle dogane (aeroporto, Porto).

Dopo la pronta accoglienza a “La zattera”, i minori possono essere assegnati ad una nuova comunità alloggio, ad una famiglia, ad un CPA diverso oppure possono allontanarsi arbitrariamente.


L’esperienza dei salesiani di Napoli verso gli immigrati e, in modo particolare verso i Minori Stranieri Non Accompagnati (MSNA), nasce da due emergenze (23 ottobre 2016, 28 maggio 2017) che la città ha dovuto affrontare. Due sbarchi con una percentuale alta di ragazzi minorenni durante la quale sono stati accolti presso la struttura “ponte” 16 minori nel primo sbarco e 22 nel secondo sbarco.

Con il passare del tempo si è passati da “struttura ponte” (risposta immediata all’emergenza finalizzata a garantire il primo riparo e alla protezione dei Minori appena giunti e o rintracciati in città) a “Comunità il Ponte”  (Una struttura di accoglienza di secondo livello consistente in un servizio residenziale, che pur garantendo un’accoglienza di tipo famigliare è caratterizzata da un intervento educativo,  dove sono presenti operatori qualificati che guidano il minore in un percorso di crescita dell'identità personale e sociale  favorendone la progressiva responsabilizzazione e autonomia) con autorizzazione ed accreditamento  dal Comune di Napoli

Ad oggi la Comunità MSNA il Ponte risponde alle varie emergenze di tanti altri Minori Non accompagnati rintracciati nella città di Napoli. Attualmente sono ospitati 15 minori provenienti da: Bangladesh, Pakistan, Senegal, Egitto, Costa d’avorio, Tunisia, Nigeria. Dal 2016 ad oggi, sono stati ospitati 76 minori provenienti da 17 Nazioni di credo Musulmani, Cristiani, Indù.

Gli obiettivi della comunità:

1) Prima accoglienza e risposta ai bisogni materiali: servizi di pulizia, organizzazione sala mensa e distribuzione pasti, fornitura di biancheria, vestiario, prodotti per l’igiene, beni necessari per la cura della persona e la permanenza nella struttura

2) procedure di identificazione, accertamento della minore età, affidamento/nomina tutore, richiesta della protezione internazionale e ricongiungimento familiare

3) Assistenza sanitaria (l’individuazione di eventuali problematiche di natura fisica e/o psico-sociale)

4) Interventi personalizzati di supporto, in considerazione dello stress psico-fisico dei traumi

5) Redazione di un Progetto Educativo Individualizzato (P.E.I.) in equipe e con l’assistente sociale di riferimento

6) Organizzazione del tempo libero, adeguato alle esigenze del minore

7) Scuola di italiano (apprendimento della lingua italiana con certificazione)

8) Scuola e formazione professionale (acquisizione titolo di terza media e qualifiche)

9) Regolarizzazione nel Territorio Nazionale (permesso di soggiorno, titoli di identità passaporto, carte consolari… presso ambasciate);

Il personale impegnato è formato da: un coordinatore, Operatori sociali, mediatori linguistici e culturali, supporto di un esperto legale in materia di immigrazione, Psicologo, Medico.

                             

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“Alla tenera età di 9 anni Don Bosco ha il suo primo sogno che marchierà tutta la sua vita…
Vede una moltitudine di ragazzi che giocano e bestemmiano. Un uomo maestoso gli dice: “Con la mansuetudine e la carità dovrai conquistare questi tuoi amici”. E una Donna altrettanto maestosa aggiunge: “Renditi umile, forte e robusto, e a suo tempo tutto comprenderai”. Gesù e Maria gli preannunziano, sebbene in forma velata, la sua futura missione.”
Gli anni che seguirono furono orientati da quel sogno. In quel Sogno c’eravamo anche Noi

Proprio grazie a lui, Don Bosco, si sono aperte molte vie che hanno permesso di poter aiutare tanti ragazzi che sembravano irrecuperabili, soli e spesso tristi.

Il Sogno nasce così: una comunità che da 13 anni, con anima e corpo, s’impegna a rendere i ragazzi liberi.

La Comunità, “Il Sogno” inaugurata l’8 dicembre 2006, è situata all’interno del Centro Don Bosco di Napoli. La struttura può ospitare massimo 8 minori, di età compresa tra 13 e i 18 anni, di sesso maschile. La permanenza degli ospiti può essere estesa fino al compimento del 21° anno di età limitatamente ai casi per i quali si rende necessario il completamento del percorso educativo e di recupero. La comunità alloggio può ospitare minori sottoposti a misure penale (nei limiti del quaranta per cento della ricettività massima), misura civile ed amministrativa, e minori stranieri non accompagnati.

Ente gestore: A.P.S. “Piccoli Passi Grandi Sogni” Onlus 

Codice Fiscale: 90061050630

Referente comunità alloggio: Mango Diego 

Responsabile servizi residenziali: don Antonio Carbone 

Tel: 081 780 92 66

Fax: 081 780 92 66

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Carta dei servizi:  rev. 28-06-2018

Autorizzazione: Decreto Dirigenziale n. 56 del 24/03/2015, Comune di Napoli X Direzione Centrale – servizio Politiche per i minori e l’Adolescenza

 

     

 

 

 

 

 

 

   

 

LABORATORI DI EDUCATIVA TERRITORIALE – III MUNICIPALITA’ – SAN CARLO ALL’ARENA

Il sentiero verso il futuro

Il Servizio Laboratori di Educativa Territoriale, gestito nel territorio di San Carlo all’Arena dal ns. Ente sin dal lontano 1999, è un servizio finanziato dal Comune di Napoli - Assessorato alle Politiche Sociali.  Tale servizio costituisce una risorsa territoriale volta a rispondere alle esigenze educative di bambine/i e ragazzi/e in età compresa tra 6 e 16 anni ed è caratterizzato da una pluralità di specifici interventi orientati all’accompagnamento alla crescita e allo sviluppo individuale e sociale.

Il servizio LET si svolge tutti i pomeriggi – dal lunedì al venerdì -  dalle ore 15,15 alle 19,15 con la realizzazione delle seguenti attività: spazio studio, laboratori di esperienze, attività sportiva, uscite e attività culturali e coinvolge circa 70 utenti divisi per fasce d’età:

  • Gruppo esploratori ( 6-10 anni)
  • Gruppo avventura (11 – 13 anni)
  • Gruppo navigatori (14- 16 anni)

 

Il servizio offre un sistema di opportunità di aggregazione tra coetanei e contribuisce alla promozione culturale, alla realizzazione di percorsi formativi individuali e di gruppo e all’apprendimento di competenze ed abilità sociali.

L’assunto di base su cui si fonda il servizio riguarda la possibilità, per i ragazzi, di incontrare, lungo il proprio percorso di crescita, adulti in grado di offrire relazioni significative, di supportare processi di sviluppo individuale, nonché di favorire occasioni per vivere esperienze educative importanti. Tenuto conto della specifica funzione educativa, il servizio ha carattere autonomo rispetto all’ambito scolastico, con il quale interagisce al fine di contribuire al progetto di crescita, globalmente inteso, dei singoli ragazzi.

In tal senso, il servizio educativo territoriale ha valenza socio-pedagogica e può connotarsi come strumento di prevenzione delle condizioni di disagio, di recupero di disfunzioni educative ovvero di supporto all’età evolutiva.

La metodologia utilizzata consiste nello stimolare i ragazzi ad aggregarsi attorno ad un “fare”, che non sia un fare qualsiasi ma un fare specifico, determinato dagli obiettivi educativi di educatori professionali e rivolto a soddisfare i bisogni individuali e dei gruppi; un fare che susciti interesse e, dunque, motivi a sperimentare un modo diverso di essere attivi e protagonisti di esperienze capaci di produrre cambiamenti.

 Le funzioni essenziali e gli obiettivi del Servizio di Educativa Territoriale possono riassumersi schematicamente nel modo seguente:

  • costituire luoghi di aggregazione in cui promuovere esperienze educative in contesti informali;
  • offrire ai bambini e ai ragazzi il supporto e l’accompagnamento di adulti di riferimento, che pur agendo in un contesto informale, sono in possesso di specifiche competenze professionali e agiscono in collegamento con la rete dei servizi territoriali;
  • offrire a bambini e ragazzi l’opportunità di sperimentarsi nel gruppo e, mediante la relazione con l’altro, scoprire e sviluppare le proprie potenzialità con l’appoggio e lo stimolo di educatori qualificati;
  • creare un contesto educativo significativo, che consenta ai ragazzi di sviluppare capacità di gestione autonoma e responsabile della vita quotidiana;
  • sostenere bambini e ragazzi nei momenti di difficoltà, fornendo loro gli strumenti necessari per riconoscerli ed affrontarli;
  • valorizzare le dinamiche relazionali di bambini e ragazzi all’interno del sistema scolastico, familiare e del tempo libero, con l’appoggio delle agenzie del territorio e con le risorse della comunità;
  • offrire alle famiglie, in particolar modo a quelle in difficoltà educativa, occasioni di condivisione dei percorsi educativi intrapresi dai figli, ponendole in condizioni di sperimentare, nel fare, l proprio ruolo genitoriale;
  • promuovere le capacità progettuali dei bambini, dei ragazzi e delle loro famiglie.

 

Per quanto riguarda la linea di azione Abitare la strada, l’’idea di fondo del lavoro di strada non consiste nell’allontanare i ragazzi  dalla strada ma piuttosto “abitarla“ con loro al fine di promuovere la trasformazione dello spazio di aggregazione in luogo di relazione, nel riconoscimento che la strada è un setting particolare, che rompe la fantasia del controllo degli elementi, che espone a infiniti elementi incidentali e casuali, che modifica gli assetti di potere fra gli attori sociali rispetto ad altri ambienti (scuola, famiglia, lo stesso servizio educativo), che mette in scena relazioni e azioni non altrimenti visibili.

Il lavoro educativo di strada favorisce un approccio di prossimità innovativo, che avviene in un luogo di cui i ragazzi si sono appropriati (nel nostro caso principalmente Piazza Carlo III) in un certo modo ed in cui l’educatore deve essere accettato come un adulto in grado di stabilire una relazione.

Le funzioni educative nel lavoro di strada possono così riassumersi:

  1. L’ascolto, che consente l’aggancio, l’emersione di una domanda da parte di chi si incontra ed una prima lettura dei bisogni; è dall’ascolto che partono altre tre possibili preziose funzioni dell’educativa di strada: l’informazione/orientamento, essenziali a sostenere la progettualità dei ragazzi nei loro ambiti di vita (scuola, lavoro, sport, arti, ecc.), la consultazione, ovvero il processo che dà valore alla voce dei ragazzi, come cittadini chiamati ad esprimere un punto di vista considerato rilevante, l’accompagnamento, ovvero un fare (e pensare) insieme rispetto ai bisogni raccolti, per aiutare la progettualità individuale a prendere forma, risolvere problemi, approdare a risultati.
  2. Il contenimento, che è la protezione dagli elementi di rischio. Sono gli ambienti chiusi i luoghi elettivi del contenimento, ma nell’educativa di strada, negoziando con i ragazzi il modo di stare insieme, è possibile offrire attività o situazioni intenzionalmente protettive (per es. dal consumo di sostanze che altrimenti riempirebbe quel tempo e quelle situazioni).
  3. Il riconoscimento della storia e dell’identità dei ragazzi, per mantenerle attive e valorizzarle. Non si tratta necessariamente di momenti di parola, ma di esperienze concrete che consentono di mostrare abilità, di sviluppare capacità, di verificare il proprio potenziale, di averne un pubblico riconoscimento. Sono occasioni per mettersi alla prova, in cui i ragazzi hanno la misura delle proprie abilità e ne colgono il valore sociale.

Il servizio è coordinato dalla dott.ssa Maria Prato.

L’equipe educativa è composta da: Angela Balsamo, Giovanna Giglio, Simona Flavia Maddaluno, Francesca Manzo, Vincenzo Gioia, Angela Sellitto

Gli Educatori di strada sono: Pietro Diletto,  Eva Lambiase

 

FB: https://www.facebook.com/letdonbosco

IG: @educativaterritorialedonbosco

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