Comunità di accoglienza residenziale "Il Ponte"


L’esperienza dei salesiani di Napoli verso gli immigrati e, in modo particolare verso i Minori Stranieri Non Accompagnati (MSNA), nasce da due emergenze (23 ottobre 2016, 28 maggio 2017) che la città ha dovuto affrontare. Due sbarchi con una percentuale alta di ragazzi minorenni durante la quale sono stati accolti presso la struttura “ponte” 16 minori nel primo sbarco e 22 nel secondo sbarco.

Con il passare del tempo si è passati da “struttura ponte” (risposta immediata all’emergenza finalizzata a garantire il primo riparo e alla protezione dei Minori appena giunti e o rintracciati in città) a “Comunità il Ponte”  (Una struttura di accoglienza di secondo livello consistente in un servizio residenziale, che pur garantendo un’accoglienza di tipo famigliare è caratterizzata da un intervento educativo,  dove sono presenti operatori qualificati che guidano il minore in un percorso di crescita dell'identità personale e sociale  favorendone la progressiva responsabilizzazione e autonomia) con autorizzazione ed accreditamento  dal Comune di Napoli

Ad oggi la Comunità MSNA il Ponte risponde alle varie emergenze di tanti altri Minori Non accompagnati rintracciati nella città di Napoli. Attualmente sono ospitati 15 minori provenienti da: Bangladesh, Pakistan, Senegal, Egitto, Costa d’avorio, Tunisia, Nigeria. Dal 2016 ad oggi, sono stati ospitati 76 minori provenienti da 17 Nazioni di credo Musulmani, Cristiani, Indù.

Gli obiettivi della comunità:

1) Prima accoglienza e risposta ai bisogni materiali: servizi di pulizia, organizzazione sala mensa e distribuzione pasti, fornitura di biancheria, vestiario, prodotti per l’igiene, beni necessari per la cura della persona e la permanenza nella struttura

2) procedure di identificazione, accertamento della minore età, affidamento/nomina tutore, richiesta della protezione internazionale e ricongiungimento familiare

3) Assistenza sanitaria (l’individuazione di eventuali problematiche di natura fisica e/o psico-sociale)

4) Interventi personalizzati di supporto, in considerazione dello stress psico-fisico dei traumi

5) Redazione di un Progetto Educativo Individualizzato (P.E.I.) in equipe e con l’assistente sociale di riferimento

6) Organizzazione del tempo libero, adeguato alle esigenze del minore

7) Scuola di italiano (apprendimento della lingua italiana con certificazione)

8) Scuola e formazione professionale (acquisizione titolo di terza media e qualifiche)

9) Regolarizzazione nel Territorio Nazionale (permesso di soggiorno, titoli di identità passaporto, carte consolari… presso ambasciate);

Il personale impegnato è formato da: un coordinatore, Operatori sociali, mediatori linguistici e culturali, supporto di un esperto legale in materia di immigrazione, Psicologo, Medico.

                             

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